La mostra
Il diffondersi infatti di questo “mezzo di documentazione” nelle classi sociali della media borghesia ha accompagnato il desiderio di un racconto privato e personale degli eventi che ne segnavano le tappe: i ritratti degli avi, le nascite, i matrimoni, le ricorrenze, tutto condensato in quei volumi che nelle prime decadi dello scorso secolo arredavano il “salotto buono”: gli album di famiglia. La curatrice della mostra Biba Giacchetti ha chiesto a uno dei più importanti maestri della fotografia di creare un album personale e pubblico, storico e contemporaneo, serissimo e ironico.
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Nasce così la mostra Elliott Erwitt. Family. L’esposizione raccoglie circa sessanta dei suoi scatti più famosi, in grado di offrire al visitatore una panoramica sulla storia e il costume del Novecento, attraverso la tipica ironia di Erwitt, pervasa da una vena surreale e romantica.
Bio artista
Eliott Erwitt studia fotografia al Los Angeles City College, per poi frequentare in seguito la New School for Social Research dove studia cinema. Successivamente presta servizio nell’esercito americano come assistente fotografo in Europa, in particolare in Francia e in Germania. Influenzato, nella propria attività, dall’incontro con celebri fotografi quali Robert Capa, Edward Steichen e Roy Stryker, Erwitt viene assunto da quest’ultimo – che è direttore del dipartimento di fotografia della Farm Security Administration – per un progetto fotografico che coinvolge la Standard Oil.
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In seguito a questo impiego comincia a lavorare come fotografo freelance, collaborando per aziende come KLM o Air France e per numerose riviste. Nel ’53 entra in Magnum Photos, agenzia che gli garantisce una notevole visibilità e che gli consente di dedicarsi a progetti fotografici in ogni parte del mondo.