LA MOSTRA “CHILDREN” DI STEVE MCCURRY
La nuova mostra del fotografo statunitense Steve McCurry “Children” in programma nel Sottoporticato del Palazzo Ducale di Genova è un omaggio ad un periodo straordinario della vita, una galleria di ritratti che raccontano, grazie alla sua straordinaria capacità narrativa, un vero e proprio capitolo di storia.
Una selezione di 100 fotografie curata da Biba Giacchetti e Melissa Camilli del team di SudEst57 per questa mostra tematica in Italia dedicata all’infanzia: scatti immortalati dal fotografo più amato di sempre e in quasi cinquant’anni di attività e che ritraggono bambini da ogni angolo del mondo in scene di vita quotidiana.
Grande Maestro della fotografia internazionale, McCurry dimostra sempre una fortissima empatia e una straordinaria capacità di tessere narrazioni, cogliendo a fondo l’essenza di quanto ritrae.
L’intento di Children di Steve McCurry anche quello di sensibilizzare sul tema dello sfruttamento giovanile. Nei paesi in cui il fotografo ha viaggiato, soprattutto in Asia, troppo elevato è il numero di bambini costretti a lavorare quando dovrebbero giocare e andare a scuola.
La mostra di McCurry a Genova, grazie allo scenografico allestimento di Peter Bottazzi, e ad un impianto illuminotecnico curato da Titta Buongiorno, inizia con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini e video di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia. Il visitatore seguirà idealmente McCurry nei suoi viaggi attraversando India, Birmania, Giappone,
Africa fino al Brasile, entrando in contatto con le etnie più lontane attraverso le condizioni sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità evocata anche dai principi di diritto che forniscono un significativo contrappunto alle immagini.
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Peter Bottazzi, Art Director della mostra, evidenzia come la mostra McCurry Children sia un esperimento per approcciare in modo innovativo ed approfondire il mondo dell’artista.
Ogni immagine in mostra è frutto di una ricerca stratificata.
Nel percorso espositivo, per la prima volta si ha la possibilità di esplorare ciò che di solito è nascosto, come il processo creativo del grande Steve McCurry .
Storie di gioia e aggregazione, di solitudine, di resilienza e solidarietà, di famiglia e amicizia, raccontate con rispetto ed empatia.
McCurry Children è un viaggio nell’infanzia per incontrare piccoli esseri umani che affrontano condizioni tanto diverse, ma che parlano un linguaggio in cui ciascuno può riconoscersi.
Children è anche un viaggio nel ricordo della propria infanzia, uno spunto di riflessione circa la responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni, nella consapevolezza che il sogno di un futuro più giusto dipende dalle azioni del nostro presente.
Nel corso della mostra saranno organizzate una serie di attività informative, formative e didattiche rivolte ad adulti e ragazzi per conoscere e approfondire la condizione dell’infanzia alla luce delle immagini di Steve McCurry, a cura di Defence for Children International Italia, associazione che ha sede legale proprio a Genova e agisce su tutto il territorio nazionale promuovendo prospettive ed opportunità socio-educative in grado di riaffermare il protagonismo di bambine, bambini, ragazzi e ragazze ed una cultura dell’infanzia fondata sul riconoscimento dei loro diritti, a cui verrà devoluto 1€ per ogni biglietto di mostra venduto, evidenziando così il potente ruolo dell’arte come strumento di riflessione e veicolo di diffusione di valori sociali.
La mostra di Steve McCurry Children è a cura di Biba Giacchetti con Melissa Camilli, promossa da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei in collaborazione con SudEst57 e Defence for Children International Italia. ARtTdirector : Peter Bottazzi. Progetto contributi video : Silvia Rigon
BIOGRAFIA DI STEVE MCCURRY
Steve McCurry è considerato, da oltre cinquant’anni, una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea.
La maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità rendono le sue fotografie indimenticabili. Un’infinità di copertine tra libri e riviste ospitano le sue immagini, sono state pubblicate circa venti sue monografie e le sue mostre aperte in tutto il mondo si susseguono senza sosta.
Nato nei sobborghi di Philadelphia, McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University, prima di iniziare una collaborazione con un giornale locale.
Dopo due anni, come freelance compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini, viaggia nel subcontinente, esplorando il paese con la sua macchina fotografica.
Dopo molti mesi di viaggio, attraversa il confine con il Pakistan. Incontra un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Ne riemerge con i vestiti tradizionali e una folta barba, dopo molte settimane trascorse con i Mujahideen. Mccurry sarà il primo in grado di mostrare al mondo le immagini del conflitto in Afghanistan. I suoi scatti saranno il volto umano dei titoli dei giornali.
Da allora McCurry ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i continenti. I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture in via di sparizione, di tradizioni antiche e di tendenze contemporanee. Nella sua fotografia l’elemento umano resta centrale e lo dimostra, in tutta la sua potenza, l’immagine più famosa di McCurry: la ragazza afgana.
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McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal e il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo. Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement. Nel 2019, McCurry è stato inoltre inserito nella International Photography Hall of Fame.
McCurry ha pubblicato molti libri, tra cui The Imperial Way (1985), Monsoon (1988), Portraits (1999), South Southeast (2000), Sanctuary (2002), The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003), Steve McCurry (2005), Looking East (2006), In the Shadow of Mountains (2007), The Unguarded Moment, (2009), The Iconic Photographs (2011), Steve McCurry Icons – Conversations with Biba Giacchetti (2012), Untold: The Stories Behind the Photographs (2013), From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail (2015), India (2015), and On Reading (2016), Afghanistan (2017), A Life in Pictures (2018), Animals (2019), In Search of Elsewhere (2020), Stories and Dreams-Portraits of Childhood (2021).