La mostra
Promossa dal Comune di Riccione e organizzata da Civita Mostre e Musei e Maggioli Cultura in collaborazione con SudEst57, la mostra Steve McCurry Icons, a cura di Biba Giacchetti, raccoglie alcune delle immagini più amate del fotografo di fama internazionale: delle vere e proprie “Icone”, come sottolinea il titolo.
A partire dagli scatti, gli unici in bianco e nero, realizzati tra il 1979 e il 1980 nel suo primo reportage in Afghanistan, dove era entrato insieme ai mujaheddin che combattevano contro l’invasione sovietica, e da dove veniva anche Sharbat Gula, la ragazza che McCurry ha fotografato nel 1984 nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che è diventata una icona assoluta della fotografia mondiale e che oggi è nel nostro paese per iniziativa del Governo italiano a seguito degli ultimi eventi in Afghanistan.
Il percorso espositivo si apre con una straordinaria serie di ritratti, per svilupparsi poi tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia.
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Un viaggio emozionante e metaforico attraverso le frontiere per conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti.
Dall’India alla Birmania, dal Giappone all’Africa, fino al Brasile, le foto di Steve McCurry ci pongono a contatto con le etnie più lontane e con le condizioni sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità.
Ad arricchire la mostra, un’audioguida disponibile gratuitamente per tutti i visitatori in cui Steve McCurry racconta in prima persona molte delle foto esposte, oltre a un video di 12 minuti dove il fotografo approfondisce la sua lunga carriera e soprattutto il suo modo di intendere la fotografia. Steve McCurry / Icons è infine il titolo di una pubblicazione curata da Biba Giacchetti, che costituisce il catalogo.
Bio artista
Steve McCurry è considerato, da oltre trent’anni, una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea.
La maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità rendono le sue fotografie indimenticabili. Un’infinità di copertine tra libri e riviste ospitano le sue immagini, sono state pubblicate circa venti sue monografie e le sue mostre aperte in tutto il mondo si susseguono senza sosta.
Nato nei sobborghi di Philadelphia, McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University, prima di iniziare una collaborazione con un giornale locale.
Dopo molti anni come freelance compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini, viaggia nel subcontinente, esplorando il paese con la sua macchina fotografica.
Dopo molti mesi di viaggio, attraversa il confine con il Pakistan. Incontra un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Ne riemerge con i vestiti tradizionali e una folta barba, dopo molte settimane trascorse con i Mujahideen. Mccurry sarà il primo in grado di mostrare al mondo le immagini del conflitto in Afghanistan. I suoi scatti saranno il volto umano dei titoli dei giornali.
Da allora McCurry ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i continenti. I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture in via di sparizione, di tradizioni antiche e di tendenze contemporanee. Nella sua fotografia l’elemento umano resta centrale e lo dimostra, in tutta la sua potenza, l’immagine più famosa di McCurry: la ragazza afgana.
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McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal e il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo. Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement.
McCurry ha pubblicato molti libri, tra cui The Imperial Way (1985), Monsoon (1988), Portraits (1999), South Southeast (2000), Sanctuary (2002), The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003), Steve McCurry (2005), Looking East (2006), In the Shadow of Mountains (2007), The Unguarded Moment, (2009), The Iconic Photographs (2011), Steve McCurry Icons – Conversations with Biba Giacchetti (2012), Untold: The Stories Behind the Photographs (2013), From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail (2015), India (2015), and On Reading (2016), Afghanistan (2017), A Life in Pictures (2018), Animals (2019), In Search of Elsewhere (2020), Stories and Dreams-Portraits of Childhood (2021).